Il Personal Branding
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24 Giugno 2024Il logo è il cuore della comunicazione aziendale, non solo per le grandi aziende, ma anche per le piccole imprese che si affacciano sul mercato.
Il logo racchiude in sé l’identità dell’azienda, della marca, ne comunica l’essenza, i valori e gli ideali. Inoltre, essendo un’immagine, si imprime nella mente molto più delle parole e contribuisce a rendere l’azienda unica e immediatamente riconoscibile.
La creazione di un logo richiede la capacità di capire nel profondo l’azienda e di interpretare la realtà del settore di riferimento. Per questo richiede anche una stretta collaborazione, almeno nella fase di progettazione, tra il grafico e l’azienda stessa.
Creare un logo richiede poi creatività e abilità grafiche. Un logo deve essere originale e immediatamente riconoscibile. Ma deve anche essere funzionale, leggibile e utilizzabile su tutti i supporti. Non dimentichiamo, infatti, che il logo compare su tutto il materiale pubblicitario e tutte le comunicazioni aziendali.
Secondo l’identità della marca (brand identity) ha tre dimensioni:
- essenza della marca (brand essence): è la promessa di fondo, l’anima della marca, ciò che essa vuole rappresentare per il mercato
- identità centrale (core identity): è l’insieme di connotazioni che completano l’essenza, rappresenta la missione, l’orientamento strategico
- identità estesa (extended identity): è l’insieme di tutti quegli attributi aggiuntivi che contribuiscono a specificare meglio l’identità centrale.
Il logo aziendale dovrebbe in qualche modo esprimere tutto questo e la massima attenzione andrebbe messa nella sua realizzazione.
Gli archetipi nel logo aziendale
E adesso una curiosità.
Molti grandi nomi utilizzano gli archetipi nella creazione della loro brand identity. Gli archetipi sono per così dire immagini primordiali, prototipi, “individui tipo”, portatori di caratteristiche universali in termini di bisogni, desideri, aspirazioni, paure ecc… Perciò gli archetipi toccano nel profondo la nostra psiche.
Quando un marchio viene collegato al giusto archetipo si crea un legame inconscio tra i bisogni, le emozioni, le motivazioni dei clienti e le caratteristiche del prodotto o servizio in questione.
Facciamo un esempio. Apple con il suo celebre “think different” sfrutta l’archetipo del Ribelle, che lotta contro il conformismo, che va contro corrente. Nel suo logo, l’immagine della mela morsicata rievoca il primo atto di ribellione, quello di Adamo ed Eva che mangiano il frutto proibito.
Nel loro studio individuano dodici archetipi e li raggruppano in quattro categorie. Il Ribelle viene accomunato all’Eroe e al Mago. Sono personaggi che cercano il cambiamento. Una seconda categoria comprende l’Innocente, l’Esploratore e il Saggio, tutti alla ricerca del fine ultimo. Poi ci sono l’Uomo Comune, l’Amante e il Burlone, accomunati dal desiderio di appartenenza e legame. Infine, L’Angelo Custode, il Creatore e il Sovrano, che desiderano sicurezza e stabilità.
Insomma, per chi volesse avventurarsi nell’archetypal branding, c’è solo l’imbarazzo della scelta!